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«SCRITTE FALSITÀ, NON HO MAI CURATO IL PAPA»

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«Sono state scritte tante falsità, non ho mai curato il Papa: l’ho incontrato solo una volta e non credo si ricordi di me», ha detto il neurorchiurgo giapponese Takanori Fukushima finito al centro del polverone della presunta malattia del Pontefice, «forse l’equivoco è nato dall’operazione al cervello che io ho fatto su una persona di fattezze e di età simile a quella del Pontefice»

La vicenda della presenta malattia del Papa s’arrichisce di un nuovo tassello. Cioè la smentita del neurochirurgo giapponese Takanori Fukushima. «Sono state scritte tante falsità, non ho mai curato il Papa: l’ho incontrato solo una volta e non credo si ricordi di me», ha detto il luminare rompendo il silenzio in una telefonata con l’Ansa. Dalla casa americana di Raleigh, in Nord Carolina, ha espresso stupore per «l’inattesa sovraesposizione mediatica» legata a questa vicenda che ha fatto il giro del mondo. 

La smentita del neurochirurgo arriva dopo che il Quotidiano Nazionale qualche girno fa ha dato notizia che il Papa sarebbe affetto da un tumore benigno al cervello, notizia poi prontamente smentita dal Vaticano. «Qualcuno porta avanti un qualcosa di deludente e di disgustoso. È davvero meschino inventare che Francesco soffra di una malattia al cervello, come se non sia in grado per questo di agire con cognizione di causa. Evidentemente il suo magistero così limpido, sereno e insieme deciso, sta colpendo nel segno e a qualcuno tutto ciò non va a genio», ha commentato monsignor Marcello Semeraro in un’intervista, vescovo di Albano e segretario del consiglio di nove cardinali che coadiuvano il Papa nella riforma della Curia romana, dopo che la notizia della malattia del Pontefice si è rivelata falsa. Le smentite vaticane, ben tre, hanno spazzato via i dubbi, ma lasciano però spalancata una voragine sui motivi di questa operazione. 

Fukushima non nasconde la meraviglia nel vedere il suo nome ovunque («anche sulla Cnn»), ma non per motivi accademici o scientifici. Il medico non riesce a spiegare le ragioni di una situazione che definisce «singolare». «Non parlo italiano», ha aggiunto, «forse l’equivoco è nato dall’operazione al cervello che io ho fatto su una persona di fattezze e di età simile a quella del Pontefice, con un nome che suonava simile. Il Papa è una persona molto buona, semplice. Non so perché sia accaduto tutto questo, ma capisco che la sua è una posizione di grande importanza». 

Il neurochirurgo giapponese ha confermato le due visite in Vaticano, descritte peraltro nel suo blog, a ottobre 2014 e gennaio 2015 e ha aggiunto che gli spostamenti in elicottero e aereo «sono state a mie spese». Il medico ha anche specificato che l’obiettivo della sua missione è fare il possibile per salvare il maggior numero di pazienti («opero anche persone indigenti», sottolinea), ricordando gli interventi su 3 prelati, motivo del riconoscimento avuto dall’allora Papa Benedetto: la pergamena con ritratto papale e con «benedizione apostolica».  

 

FONTE

www.famigliacristiana.it